martedì 8 marzo 2016

In Yemen da salesiani

In Yemen da salesiani: "«Come don Bosco e madre Teresa hanno fatto del servizio agli ultimi la missione della propria vita e la strada per la propria santità, così il nostro restare in luoghi segnati dalla divisione e dalla povertà testimonia la fede nel messaggio cristiano che da ogni croce sgorga la Risurrezione».



Il vicario generale, don Francesco Cereda, spiega così il senso della presenza salesiana in una realtà difficile come quella dello Yemen. Parole che esprimono anche la forte preoccupazione per la sorte del sacerdote salesiano Tom Uzhunnalil, originario del Kerala, rimasto coinvolto nel sanguinoso attacco di venerdì scorso a una casa per anziani nei pressi della città yemenita di Aden, nel corso del quale, come è noto, sono rimaste uccise sedici persone, tra cui quattro suore missionarie della carità, la congregazione fondata da madre Teresa di Calcutta.

«La preghiera sentita e profonda è per padre Tom Uzhunnalil nella speranza che possa essere rapidamente tra noi a continuare il prezioso servizio che svolgeva presso la sua missione», ha detto don Cereda, il quale ha assicurato di tenersi in costante contatto con le autorità locali per ricevere gli aggiornamenti relativi alle indagini «con nel cuore il sentimento di poter presto riabbracciare il nostro confratello». Una mobilitazione che, come riferito dalla ispettoria salesiana di Bangalore, coinvolge anche le autorità ecclesiali e civili indiane. In particolare, il Governo di New Delhi ha assicurato l’attivazione dei canali diplomatici per poter fornire tutto l’aiuto possibile.

La presenza dei salesiani nello Yemen è relativamente recente. Essa risale al 1997, quando i figli spirituali di don Bosco furono chiamati dall’allora vicario apostolico Giovanni Bernardo Gremoli. Un servizio affidato ai sacerdoti della provincia di Bangalore. Attualmente i salesiani, gli unici sacerdoti cattolici presenti nel Paese, svolgono il loro ministero in quattro città, oltre ad Aden e nella capitale Sana’a, anche a Hodeida e a Taiz. In tutti i casi — riferisce un comunicato della congregazione salesiana — i sacerdoti operano in stretta collaborazione con le missionarie della carità, che sono presenti in Yemen già dal 1970.

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