venerdì 12 settembre 2014

La Stampa - I “sentieri di Don Bosco”: un avvio nell’Ovadese del turismo religioso

La Stampa - I “sentieri di Don Bosco”: un avvio nell’Ovadese del turismo religioso: Papa Gregorio Magno dal colle Celio Roma, la via Francigena  collegata ai «sentieri di don Bosco» "Il santuario della Bruceta a Cremolino, quello di Madonna delle Rocche a Molare e quello della Rocchetta a Lerma. E ancora, la casa natale di San Paolo della Croce a Ovada, monumento nazionale, e quella di Santa Maria Mazzarello a Mornese. Poi la chiesetta di Santa Limbania a Rocca e la Badia cistercense di Tiglieto, nella vicina Valle Stura. 
 
Luoghi di spiritualità che per l’Ovadese potrebbero essere una risorsa se solo si creasse una rete in grado di farli diventare meta di quello che ormai viene definito «turismo religioso». Il Comune di Ovada aveva già annunciato nella passata legislatura di voler puntare su questo settore, ma senza arrivare a nulla di concreto. Ora sembra che si voglia passare dalle parole ai fatti, coinvolgendo se possibile i paesi del territorio. 
 
«Credo sarebbe utile cominciare a ragionare concretamente sulle opportunità che le presenze di luoghi religiosi potrebbero offrire alla nostra zona» spiega l’assessore al Turismo di Ovada, Giacomo Pastorino, che ha delega anche ai rapporti con i centri del circondario. Un input dovrebbe arrivare dai «sentieri di don Bosco», in fase di costituzione per i 200 anni dalla nascita che cadranno nel 2015: percorsi che attraverseranno i luoghi del santo, da Nizza Monferrato ad Acqui, passando da Ovada e Mornese. «Abbiamo già avuto un paio di incontri. Quella sarebbe un’opportunità. Ma credo sia necessario pensare anche a pacchetti ad hoc» aggiunge Pastorino.  
 
Perfino la Saamo, che ambisce ormai a lanciarsi nel business turistico, potrebbe rientrare nei giochi. «Credo che il territorio dovrebbe capire l’importanza del turismo religioso. Noi come azienda di trasporto saremmo disponibili a mettere a disposizione i nostri bus» ha dichiarato pochi giorni fa l’amministratore unico Franco Piana. Prossimamente Ovada cercherà sponde nei paesi vicini.  
Ci sarà da lavorare, ma dal sindaco di Casaleggio Boiro, Danilo Repetto, in queste ore è arrivato un appello alla sinergia che fa ben sperare: «Abbiamo avuto pochi giorni fa la mostra del vignettista del New York Times Raymond Verdaguer, che è stata un piccolo successo. Non vorremmo che un’esperienza simile restasse isolata. Casaleggio e gli altri paesi, con Ovada, dovranno lavorare sempre di più insieme per coordinare le iniziative, eliminare i doppioni, ridare vivacità culturale al territorio e innescare un meccanismo che possa avere ricadute economiche concrete, anche in termini di posti di lavoro». Chissà se gli altri colleghi la penseranno allo stesso modo: in caso di buco nell’acqua, Ovada si dice disposta a procedere anche da sola, promuovendo la casa di San Paolo e gli oratori."


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