IL RIPOSO DI DIO
Dopo un’impresa come quella
di aver creato l’universo, con tutte quelle invenzioni,leggi e meraviglie mai
viste prima, “Dio il settimo giorno cessò da ogni lavoro” (Gen 2,2). Aveva
lavorato parecchi miliardi di anni, ma ora che aveva concluso la sua fatica con
la comparsa dell’uomo e della donna, affidò loro il tutto e si mise
finalmente a riposo, con qualche comprensibile attesa.
Pensava di essere ammirato
per la inarrivabile bravura nel mettere assieme e ordinare quello sconfinato e
complesso organismo cosmico. Macché: gli umani avevano altro da pensare!
Immaginava d’essere almeno ringraziato. Macché: solo critiche! Sperava che gli
umani non si cacciassero nei guai, seguendo le istruzioni per l’uso di una
realtà tanto complessa. Macché: quanti guai si procurarono, col fare
esattamente l’opposto. Fu tentato di chiudere baracca e burattini,mandando il
diluvio. Ma poi si pentì, preferendo la lode di un solo essere umano
libero a quella di tutto il resto del creato.
E , dopo altri
tentativi, decise di riposare davvero, facendo solo cose piacevoli.
Sant’Ambrogio, nelle sue
indagini ad alto livello, ha scoperto che la cosa più piacevole del riposo di
Dio è quella di perdonare i peccati. Meno male!
Gli auguriamo di cuore buon
divertimento, specie in quest’anno della misericordia! (P. Cabra)