mercoledì 18 novembre 2015




IL RIPOSO DI DIO

Dopo un’impresa come quella di aver creato l’universo, con tutte quelle invenzioni,leggi e meraviglie mai viste prima, “Dio il settimo giorno cessò da ogni lavoro” (Gen 2,2). Aveva lavorato parecchi miliardi di anni, ma ora che aveva concluso la sua fatica con la comparsa dell’uomo e della donna, affidò loro il tutto e si mise  finalmente a riposo, con qualche comprensibile attesa.
Pensava di essere ammirato per la inarrivabile bravura nel mettere assieme e ordinare quello sconfinato e complesso organismo cosmico. Macché: gli umani avevano altro da pensare! Immaginava d’essere almeno ringraziato. Macché: solo critiche! Sperava che gli umani non si cacciassero nei guai, seguendo le istruzioni per l’uso di una realtà tanto complessa. Macché: quanti guai si procurarono, col fare esattamente l’opposto. Fu tentato di chiudere baracca e burattini,mandando il diluvio. Ma poi si pentì, preferendo la lode di un solo essere umano libero  a quella di tutto il resto del creato.
E , dopo altri tentativi,  decise di riposare davvero, facendo solo cose piacevoli.
Sant’Ambrogio, nelle sue indagini ad alto livello, ha scoperto che la cosa più piacevole del riposo di Dio è quella di perdonare i peccati. Meno male!
Gli auguriamo di cuore buon divertimento, specie in quest’anno della misericordia! (P. Cabra)