martedì 21 ottobre 2014


DOMANDE IN PIAZZA SAN PIETRO 

Caro don Battista, oggi Beato Paolo VI,

quando ho sentito Papa Francesco  inserirti nel numero dei beati, ho avuto immediatamente la sensazione di avere un amico fidato in più. Se è vero che i santi sono i migliori amici,  mi è venuto  spontaneo chiamarti don Battista, come  erano soliti fare i tuoi amici. Infatti  tu  sei stato proclamato tra i beati, non tanto o non soltanto perché sei stato Papa, e che Papa!, ma perché sei stato un buon cristiano in tutte le età della tua vita, e un buon prete dall’inizio alla fine.

Certo, l’essere Papa può aver dato risonanza alla tua indiscussa rettitudine e religiosità, ma potrebbe anche aver messo qualche difficoltà in più. Sarei curioso, ma forse indelicato, chiederti, se tu, così proteso alla santità, non abbia mai pensato, magari mentre elevavi all’onore degli altari, qualche servo di Dio, di essere elevato anche tu un giorno, come ti è successo oggi. Oppure se l’applauso delle folle non ti abbia indotto qualche volta a pensare d’essere Qualcuno- Sono le piccole, ridicole, ma micidiali trappole che offuscano  l’oscuro splendore dell’umiltà che è la base di ogni grandezza. E, aggiungerei, della credibilità di ogni autorità, oltre che di ogni rispettabilità.

Ma subito ho sentito vagare per Piazza San Pietro una tua accorata domanda, implicita negli ultimi tuoi scritti: “Ho amato la Chiesa con tutte le mie forze. Vorrei che la Chiesa lo sapesse”. 

La Chiesa sa che l’hai amata soprattutto  perché hai saputo soffrire con lei e per lei, perché l’hai voluta difendere dai facili slogan illusori che inquinavano il mondo in quegli anni.

Caro fragile, timido, riservato don Battista, il tuo è stato un amore lungimirante, magnanimo, “lieto nella speranza, forte nelle tribolazioni, perseverante nella preghiera “ (Rom 12,12). Un amore che ha  convinto la tua Chiesa, ha sorpreso non pochi di coloro che ti avversavano e ci induce a dirti che ci dispiace di non avertelo detto prima, ma che speriamo di ripeterlo presto e con più attenta consapevolezza, quando salirai anche l’ultimissimo gradino della gerarchia della santità. Ne siamo certi, perché non solo la chiesa sa che l’hai amata, ma ha cominciato a riscopriti e, ovviamente, a riamarti.

Da  don Piergiordano Cabra