sabato 11 ottobre 2014

La Stampa - Hong Kong, cristiani divisi: avanti con la protesta o no?

La Stampa - Hong Kong, cristiani divisi: avanti con la protesta o no?: "Non è un momento facile per i cristiani di Hong Kong. Se nei giorni scorsi molti fedeli delle varie denominazioni presenti in città (cattolici, protestanti e anglicani) si sono uniti alle proteste degli studenti, da settimane in piazza per chiedere democrazia, col tempo sono emerse sensibilità diverse. Specie ora, dopo che il governo di Hong Kong ha cancellato i previsti colloqui con i rappresentanti degli studenti.

Padre Franco Mella, missionario del Pime, di stanza in città dal 1974, è sempre stato storicamente in prima fila nelle battaglie per i diritti politici. Domenica 28 settembre, su richiesta della Federazione degli Studenti cattolici, ha presieduto la Messa per gli studenti radunatisi fuori dagli uffici del governo all’Admiralty, dove avevano passato la notte. Vi ha preso parte anche il vescovo emerito di Hong Kong, cardinale Joseph Zen, 82 anni. Al sito www.pime.org padre Mella ha spiegato: «La comunità cristiana sta vivendo in modo attivo, anche se con preoccupazione, questi giorni di cambiamento. Il cardinale Zen, l’altro ieri, aveva detto che gli studenti avrebbero dovuto abbandonare la piazza invece di insistere a occupare, perché quando il lupo deciderà di mostrare i suoi denti non si potrà più trattare. È stata una critica diretta nei loro confronti, ma ormai le decisioni sono prese dalla gente stessa. Così, ieri sera, dopo che gli studenti all’Admiralty avevano manifestato la loro delusione per l’ultima mossa del governo, ho preso la parola per manifestare il sostegno di gran parte dei cristiani nei loro confronti, cantando “Bella Ciao”».

Uno dei motivi che ha generato delusione nel campo dei filo-democratici è che l’annuncio ufficiale della cancellazione dei colloqui sia venuto proprio dalla numero due di Hong Kong, quella Carrie Lam, segretaria generale del governo, di cui è nota l’appartenenza alla Chiesa (ha pure studiato dalle suore cattoliche). Molti, tra i protagonisti della protesta, la ritenevano un possibile valido interlocutore, ma così non è stato, sebbene la Lam si sia affrettata a precisare, secondo quanto riferisce l’agenzia AsiaNews, che l’esecutivo «rimane aperto al dialogo».

E allora: dare credito al governo o proseguire a oltranza con la mobilitazione, come i leader della protesta propongono? Il mondo cristiano si trova davanti al bivio e, come detto, le posizioni non sono univoche. "


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