sabato 26 luglio 2014


Nessuno di noi è soddisfatto di una realtà banale. 


   E in questa insoddisfazione è la prova indubitabile 

   della vita spirituale, la vita in Dio. 


   La convinzione che le cose siano 

   quel che sono è contraddetta dal fatto che è la nostra 
   mente a conferire senso e valore al mondo. Nulla, di 
   ciò che si pensa indifferente a noi, può in realtà 
   prescindere da come lo pensiamo: per questo il 
   mondo emerge dalle nostre radici culturali. Radici 
   che custodiscono il futuro. Ma perché continuare a 
   chiederci chi siamo, sapendo che nessuna risposta 
   potrà esser data? Per questo: far esperienza, 
   nell’apparente fallimento, della verità che custodisce, 
   nel silenzio, ogni parola di Dio. Per camminare scalzi e 
   leggeri sulla terra in cui le radici affondano