La Bibbia: storia di Cristo crocifisso e risorto
Essere cristiani non è vivere in un ghetto.
E’ far parte di un popolo in cammino verso una meta, che dà significato alla
storia dell’uomo: la costruzione della famiglia di Dio (cf Mc 4,26-34). E questa famiglia non è radunata attorno a qualcosa,
ma a Qualcuno, in cui si sente battere il cuore di Dio: una Persona viva, Gesù
di Nazareth. Il cristianesimo è Cristo che cresce nell’umanità fino alla fine
dei tempi. E la Bibbia è la storia di Cristo Risorto che vive con gli uomini.
Sottolineo questo pensiero con una frase
del Concilio Vaticano II. E’ un testo profetico che descrive il cammino futuro
della Chiesa: «La Chiesa nel corso dei
secoli tende incessantemente alla pienezza della verità divina, finché in essa
vengano a compimento le parole di Dio» (Costituzione
sulla Divina Rivelazione, n. 8). Ossia, tutto il popolo di Dio è in cammino
verso una rivelazione sempre più piena del Cristo, e la parola di Dio è la luce
che lo guida.
Anche il vangelo di Luca al cap. 24
presenta la stessa realtà. Due, tra i molti discepoli che hanno seguito Gesù,
ritornano sconsolati alla loro casa presso il villaggio di Emmaus. Hanno visto
il loro Maestro appeso alla croce. Si sentono spersi e delusi. Gesù allora con
amore va in cerca di loro, facendosi compagno di viaggio. Prima si conquista il
loro cuore e poi cercherà di farsi riconoscere. Per questo comincia a spiegare
la sua storia e i passi della Bibbia che lo riguardano. Rilegge con loro l’Antico Testamento «cominciando dai libri di Mosè fino agli scritti di tutti i profeti»
(Lc 24,27). Ai due discepoli in
ascolto, egli si rivela non con la sua persona fisica ma con la sua parola. A
cena con loro, mentre spezza il pane, si fa riconoscere. Essi comprendono.
Intuiscono che la storia di Gesù di Nazareth è la realizzazione delle promesse
fatte da Dio nell’Antico Testamento. Gesù è il centro della storia. Tutto parla
di lui. Il passato come anticipazione, il presente e il futuro come compimento
e sviluppo.