domenica 7 dicembre 2014

Al via l’Anno della vita consacrata | Vicariatus Urbis

Al via l’Anno della vita consacrata | Vicariatus Urbis: "«La vita consacrata è dono della Chiesa, nasce nella Chiesa, cresce nella Chiesa, è tutta orientata alla Chiesa». Così rifletteva, nel 1994, Jorge Mario Bergoglio, allora vescovo ausiliare di Buenos Aires. Da qui si intuisce l’attenzione che Papa Francesco ha per la vita consacrata, tanto da indire lo speciale Anno che si aprirà domenica 30 novembre alle 10 con la Messa nella basilica di San Pietro, dopo la veglia di preghiera di sabato 29 a Santa Maria Maggiore. La chiusura il 2 febbraio 2016, con la Giornata mondiale della vita consacrata. Iniziano, dunque, 14 mesi di iniziative, preghiere e incontri nelle diverse diocesi, tutti dedicati a religiosi e religiose, membri delle società di vita apostolica, degli istituti secolari, dell’Ordo Virginum e dell’Ordo Viduarum, laici dediti a diverse forme di sequela.

Nella diocesi di Roma sono in programma «confronti con il clero dei vari settori, incontri delle religiose con i vescovi di settore e l’adorazione eucaristica mensile nella basilica di San Giovanni in Laterano promossa dall’Usmi diocesana.
Per raccogliere i vari appuntamenti, e non solo, abbiamo pensato a un nuovo sito internet, , che nel primo mese ha avuto già più di 4.500 visitatori». A illustrare le iniziative è padre Agostino Montan, della Congregazione di San Giuseppe – i Giuseppini del Murialdo -, direttore dell’Ufficio per la vita consacrata del Vicariato. Una realtà, quella della vita consacrata, che in diocesi conta «circa 22mila consacrate, prevalentemente religiose, e 6-7mila consacrati, anche qui soprattutto religiosi – aggiunge padre Montan -; abbiamo poi 28 monasteri di clausura. Non conosciamo la composizione numerica delle comunità religiose, ma le caratteristiche dominanti sono due: la presenza di consacrati e consacrate stranieri, quindi l’internazionalità; e la prevalenza di persone anziane, sopra i 65 anni, soprattutto tra i consacrati di origine europea».

Quanto agli ambiti in cui si impegnano i vari istituti, sono due quelli «che prevalgono – sottolinea ancora il direttore dell’Ufficio diocesano -: la cura degli infermi e l’educazione, in particolare dei ragazzi e dei giovani, attraverso le scuole cattoliche. In questi due settori storicamente la vita consacrata ha espresso il meglio di sé». Ma sono molti i servizi pastorali in cui si impegnano i consacrati: «Sono presenti nelle parrocchie e abitano le periferie – osserva padre Montan -, basti pensare a quante case famiglia gestite da suore si trovano nei quartieri ai confini della città». Un compito prezioso, quello svolto dai consacrati, che in occasione di quest’Anno «vogliono soprattutto essere accettati e conosciuti per quello che sono», afferma il sacerdote. «Questo periodo – conclude – sarà un momento importante per “evangelizzare” la propria vocazione e testimoniare la bellezza della sequela Christi nelle molteplici forme in cui si esprime la vita consacrata. E continuare a essere “faro” e “fiaccola” per la Chiesa e la società: “faro”, vale a dire punto di riferimento stabile; e “fiaccola”, cioè luce che cammina nella storia degli uomini»."


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