lunedì 26 gennaio 2015


REGOLA DECIMA DELLA PREGHIERA


Per rispetto a Cristo che ce l’ha dato, il “Padre nostro” deve diventare la nostra preghiera cristiana. “Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli... “. (Mt. VI, 9) Se Gesù ha voluto darci lui stesso una formula di preghiera è logico che il “Padre nostro” deve diventare la preghiera preferita su tutte le preghiere. Devo approfondire questa preghiera, usarla, venerarla. La Chiesa me l’ha consegnata ufficialmente nel Battesimo. E’ la preghiera dei discepoli di Cristo.
E’ necessario che qualche volta nella vita si faccia uno studio prolungato e profondo su questa preghiera.
E’ una preghiera non da “recitare “, ma da “fare “, da meditare. Più che una preghiera è una pista per la preghiera. E’ utile spesso impiegare un’ora intera di preghiera approfondendo solo il Padre nostro.
 
Ecco alcune riflessioni che possono aiutare:
Le prime due parole contengono già in sè due regole importanti di preghiera.
Padre: ci richiama anzitutto alla confidenza e all’apertura di cuore verso Dio.
Nostro: ci richiama a pensare molto ai fratelli nella preghiera e ad unirci a Cristo che prega sempre con noi.
Le due parti in cui è diviso il “Padre nostro” contengono un altro richiamo importante sulla preghiera: anzitutto essere attenti ai problemi di Dio, poi ai nostri problemi; prima guardare a Lui, poi guardare a noi.
Per un’ora di preghiera sul “Padre nostro” può servire questo metodo:
I quarto d’ora: ambientazione alla preghiera
Padre nostro
Il quarto d’ora: adorazione
Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
III quarto d’ora: implorazione
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
IV quarto d’ora: perdono
Perdona come noi perdoniamo, non ci indurre in tentazione, liberaci dal Maligno.