Madre Angelica, clarissa dell’Adorazione Perpetua che ha fondato la rete
televisiva EWTN ed è morta il giorno di Pasqua, ha trascorso anni e anni
insegnando al pubblico di tutto il mondo attraverso la televisione. Sedeva e
parlava.
Raymond Arroyo, uno dei suoi più stretti collaboratori, ha imparato molto
da lei, sia ascoltando i suoi consigli che vedendola metterli in pratica.
“Devi imparare a vivere nel momento
presente” è il consiglio che Madre Angelica gli dava più spesso, ha ricordato Arroyo.
“A un certo punto mi sono anche un
po’ irritato con lei e le ho detto: ‘Lei dice sempre che dovrei vivere nel
momento presente, che devo imparare a vivere nel momento presente. Viviamo
tutti nel momento presente. Io sto vivendo nel momento presente. Non ho
scelta’. Lei ha detto: ‘No, no, no. Tu non sei nel momento presente. Sei nel
futuro. Ti preoccupi di quello che succederà, e altre volte ti preoccupi di
quello che è già successo, e rivivi il passato. Devi stare qui, nel momento
presente”.
Arroyo viveva in Louisiana, ma
quando l’uragano Katrina ha colpito la zona nel 2005 ha perso la casa. “Abbiamo
fatto i bagagli e siamo andati a vivere in Alabama”, ha detto. “Le suore ci
hanno permesso di vivere per 10 mesi in una delle loro case d’accoglienza. Ricordo
di averla vista. Le ho chiesto: ‘Cosa pensa che significhi tutto questo?’, e
lei mi ha preso la mano e mi ha detto: ‘Vivere nel momento presente’”.
“È la lezione della vita di Madre
Angelica che porto con me. Devi andare avanti ed essere disponibile sia alle
grazie che alle sfide del momento presente”, ha confessato Arroyo.
“Le chiedevo sempre: ‘Cos’è il
momento presente?’, e lei diceva: ‘Cosa mi chiama a fare Gesù proprio ora? Non
ieri o domani, ma adesso’. Le sue grazie e le sue benedizioni sono qui nel
momento presente, e se non stiamo attenti le perdiamo”, ha detto.
“Nella sua lunga vita lei ha
abbracciato ciascuno dei momenti presenti. Ha celebrato come nessun altro. Si è
divertita come nessun altro. Ha anche sofferto molto e ha abbracciato quella
sofferenza, e questo è ovviamente quello che ha caratterizzato tutta l’ultima
fase della sua vita. È stata confinata nella sua cella per più di dieci anni,
ma ha abbracciato quell’esperienza con lo stesso slancio e la stessa grazia con
cui ha abbracciato tante altre cose”.